Perché si è visto che avvicinandosi ai valori di normalità, i risultati dell’intervento chirurgico di rimodellamento post-bariatrico possono essere qualitativamente migliori rispetto a quelli che si ottengono con un Body Mass Index più elevato. È facilmente comprensibile come sia più semplice per il chirurgo rimodellare dei tessuti costituiti prevalentemente da pelle rispetto a rimodellare dei tessuti costituiti da pelle e da tessuto adiposo. Inoltre – come per tutti gli interventi chirurgici – un BMI più basso si associa a un minor rischio di complicanze, sia locali che generali e a un minor tempo di degenza.
Facciamo un esempio: pensiamo a due pazienti, rispettivamente con BMI di 33 e di 24. Il paziente con un BMI di 33 non è idoneo per un intervento chirurgico di tipo plastico perché il risultato estetico sarebbe qualitativamente non soddisfacente e soprattutto non è possibile sottoporre il paziente, con un BMI così elevato, a dei rischi anestesiologici e quindi anche a un pericolo di vita. Il paziente con un BMI di 24 può invece ottenere degli ottimi risultati, con un ridotto rischio di complicanze nell’immediato post-operatorio.
Fonte
Convegno della sezione regionale SIO Piemonte: “Esiste una cura efficace per la grave obesità? Torino, venerdì 9 giugno 2017, Sala ATC, c.so Dante, 14
Presentazione della d.ssa Manuela Sanna, Policlinico San Pietro, Bergamo