Episodi di ipoglicemia nell’80% dei diabetici

Lo studio Gapp2™ (Global Attitudes of Patients and Phisicians), che è stato presentato a Berlino nel corso del 48° Annual Meeting dell’Easd (European Association for the Study of Diabetes) che si è concluso nei giorni scorsi, ha dimostrato che l’80% delle persone con diabete di tipo 2 ha avuto almeno un episodio di ipoglicemia che non ha avuto bisogno dell’intervento del medico; di queste persone, il 16% non ha assunto i farmaci prescritti dal medico, e il 14% ha mantenuto alti i livelli della glicemia per evitare che di notte capitassero episodi di ipoglicemia.
Per quanto concerne i medici, gli episodi ipoglicemici influenzano il criterio con cui prescrivono le terapie: l’82% valuta il rischio di ipoglicemia prima di prescrivere il tipo di insulina più adatto, e il 57% riduce la dose iniziale di insulina a lunga durata rispetto a quella raccomandata. Il diabete sta diventando una vera pandemia che deve essere affrontata dai governi in modo deciso, alla luce delle conseguenze che la malattia ha sulla qualità della vita di chi ne soffre e anche sui costi; il coordinatore Data Analysis Board dell’Italian Barometer Diabetes Observatory e responsabile del Dipartimento di Farmacologia Clinica ed Epidemiologica del Consorzio Mario Negri Sud, Antonio Nicolucci precisa: «In Italia il diabete assorbe risorse e pesa come un macigno sui conti pubblici: 9,2 miliardi di euro l’anno, oggi, con una proiezione di 12 miliardi al 2020. Per il Servizio Sanitario Nazionale il costo medio annuo di una persona con diabete è di circa 3mila euro, ma esiste una componente del diabete spesso sottostimata sia clinicamente sia per il peso economico: l’ipoglicemia. Ipoglicemie ripetute possono essere responsabili di aumentato rischio di danno cardiovascolare, cerebrovascolare, di demenza, di incidenti e cadute; dal punto di vista sociale, il verificarsi di episodi di ipoglicemia ha un impatto negativo su molto aspetti della vita quotidiana, quali l’attività lavorativa, la vita sociale, la guida e la pratica sportiva, le attività del tempo libero e il sonno; da ultimo, le ipoglicemie sono responsabili di costi diretti e indiretti importanti. I costi diretti sono legati principalmente all’accesso al pronto soccorso o al ricovero in ospedale, e uno studio condotto in diversi paesi europei li ha stimati, per le ipoglicemie gravi, fra i 1.300 e i 3.200 euro per episodio. Ai costi diretti vanno poi aggiunti quelli indiretti, legati alla perdita di produttività e all’assenza dal posto di lavoro, sui quali hanno un importante impatto anche le ipoglicemie meno gravi. Negli Stati Uniti si è calcolato che le forme di ipoglicemia più lieve producono un costo medio annuo per persona di circa 1.850 euro».
Uno studio canadese rivela inoltre che il 10% delle persone con un episodio di ipoglicemia lieve o moderata non si presentano al lavoro il giorno dopo, e un quarto di quelle con ipoglicemia grave; in un anno una persona con diabete di tipo 1 ha quasi un episodio di ipoglicemia alla settimana (47,5), la cui gravità richiede il ricovero in ospedale da una a tre volte, mentre nel caso di persone con diabete di tipo 2 trattate con insulina, gli episodi sono mediamente 9,2 all’anno. Precisa Nicolucci: «Inoltre, la paura delle ipoglicemie è spesso responsabile di una scarsa aderenza alle cure, con riduzione autonoma da parte della persona con diabete della quantità di farmaci assunti, e quindi di un peggior controllo metabolico».

 

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