La comparabilità dei dati: in uno studio clinico controllato è necessario che i campioni di soggetti a confronto siano comparabili ossia il più possibile simili, tranne che per il tipo di trattamento eseguito, farmacologico o chirurgico.
Se così non fosse, le differenze di risultato ottenuto potrebbero essere attribuite non al diverso trattamento, bensì alle diverse caratteristiche dei campioni di popolazione in studio.
Per ottenere che la variabilità biologica dei soggetti reclutati in uno studio clinico venga distribuita in modo uniforme fra i diversi tipi di trattamento, si deve ricorrere alla randomizzazione.
Comparabilità dei dati

LA PAROLA DEL GIORNO
ADHD è la sigla di uno dei disturbi mentali più comuni che si sviluppano nei soggetti pediatrici (fino al 7%) e che può protrarsi nell’adolescenza e nell’età adulta, la Sindrome da deficit di attenzione e iperattività. I soggetti pediatrici affetti da ADHD evidenziano limiti di capacità in diversi contesti, per esempio a casa e a scuola, e nel relazionarsi con i coetanei. […]