La scarsa consapevolezza del problema

Pur trattandosi di un fenomeno rilevante da un punto di vista clinico, l’impatto dell’obesità e le sue conseguenze sui costi sostenuti dal Servizio Sanitario e sulla qualità della vita degli stessi soggetti obesi, sembrano tuttavia ancora poco percepite.

Infatti, sia le persone in sovrappeso sia gli obesi patologici, non sembrano avere l’esatta consapevolezza della propria condizione.
Tra le persone sovrappeso, ben il 46% ritiene il proprio peso giusto o troppo basso e un obeso su dieci percepisce il proprio peso come adeguato.
Inoltre, poco più della metà (54%) delle persone in eccesso ponderale dice di avere ricevuto, da un medico o altro operatore sanitario, il consiglio di fare una dieta per perdere peso.
E solo il 38% dichiara di aver ricevuto il consiglio di fare regolarmente attività fisica.

Inadeguata percezione del fenomeno da parte dei genitori

Secondo le informazioni fornite da OKkio alla SALUTE, il sistema di monitoraggio del Ministero della Salute, finalizzato alla raccolta di informazioni sulle abitudini alimentari e l’attività fisica nei bambini di 6-10 anni, gli stessi genitori sottovalutano il problema: quasi 4 mamme su 10 di bambini con eccesso ponderale non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all’altezza.
Molti genitori di bambini in sovrappeso (23%) o obesi (49%) sembrano sottovalutare la quantità di cibo assunta dai propri figli.
Tra le mamme di bambini fisicamente poco attivi, solo il 43% ritiene che il proprio figlio svolga un’attività motoria insufficiente.

 

References

– OKkio alla salute, Ministero della Salute, Raccolta dati 2008-2009

– Centro nazionale di epidemiologia dell’ISS, sistema di sorveglianza PASSI

 

 

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