Pubblicato il Report INAIL sulla Sindrome delle Apnee Notturne

Pubblicato il Report INAIL sulla Sindrome delle Apnee Notturne

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
Numeri, conseguenze, trattamento e prevenzione

L’INAIL, Istituto Nazionale per l’Assicurazione Contro gli Infortuni sul Lavoro  ha pubblicato un Report con i più recenti dati sull’ OSAS, dall’inglese Obstructive Sleep Apnea Syndrome e fa il punto su patologia, cause, sintomi, prevenzione e cure. L’OSAS, ricorda INAIL rappresenta un “Fattore di rischio per incidenti stradali e sul lavoro e causa di ridotta performance lavorativa, e deve essere considerata malattia cronica”. La Sindrome delle Apnee Notturne comporta “gravi implicazioni economiche e sociali” in quanto spesso è sotto-diagnosticata e il lavoratore non sa di esserne affetto.

L’OSAS in numeri

La Sindrome delle Apnee Ostruttive Notturne si verifica in tutte le fasce d’età e in entrambi i sessi, anche se è più frequente negli uomini,  in età compresa tra i 40 e gli 80 anni, con un picco intorno ai 50 – 55 anni. Dati recenti stimano in Italia una prevalenza pari a 12.329.614 persone affette da OSAS moderata-grave (il 27% della popolazione adulta) con un rapporto uomo/donna di  3:1, e una prevalenza complessiva di oltre 24 milioni di persone di età compresa tra 15 – 74 anni con OSAS lieve e medio-grave (54% della popolazione adulta). Si calcola che solo il 4% dei pazienti affetti da sindrome moderata-grave venga diagnosticata e solo il 2% trattata.

OSAS e obesità

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno si associa spesso all’obesità centrale (obesità viscerale). Si stima che circa la metà delle persone affette da apnee notturne ostruttive soffrano anche di obesità. Secondo recenti studi nei pazienti con OSAS l’aumento di peso corporeo in un periodo di 4 anni è un importante fattore predittivo di progressione della sindrome: un aumento del 10% del peso corporeo sembra comportare un rischio 6 volte superiore di sviluppare una forma di OSAS più grave. Inoltre, negli ultimi anni, diversi studi hanno documentato il potenziale contributo indipendente delle apnee notturne nello sviluppo di alterazioni metaboliche come diabete mellito di tipo 2, sindrome metabolica e steatosi epatica non alcolica (fegato grasso).

Scarsa aderenza al trattamento

Un altro aspetto di criticità sottolineato nel Report INAIL 2021 è il fatto che anche in caso di diagnosi “i dati mostrano che l’accettazione e l’aderenza al trattamento, nonostante i progressi tecnologici, siano generalmente basse, variando dal 30% al 60%”.

Oltre agli aspetti di salute e di qualità del sonno e della vita quotidiana, nel Report INAIL 2021 vengono riportati gli aspetti economici che la patologia comporta sulla persona e sulla società, i segni e i sintomi, le patologie più spesso associate (comorbidità) come l’eccesso di peso, consigli di prevenzione, la diagnosi e il trattamento.

SCARICA L’INTERO REPORT INAIL

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