Il tono dell’umore si alza se scende il peso dopo intervento bariatrico… e viceversa

Il tono dell’umore si alza se scende il peso dopo intervento bariatrico
A cura di Rossella Bossa, medico psicoterapista

L’obesità si associa spesso a sintomi depressivi. Dopo intervento bariatrico il tono dell’umore migliora se il peso diminuisce, ma alcuni studi hanno dimostrato che è proprio il miglioramento dell’umore a favorire la perdita di peso.

La correlazione tra depressione e obesità è nota da tempo, così come è noto che curando la depressione si dimagrisce più facilmente.

Studi più recenti hanno approfondito il legame tra tono dell’umore e perdita di peso nelle persone che si sottopongono a chirurgia bariatrica. Generalmente, le persone che decidono per la soluzione chirurgica del problema obesità, soffrono maggiormente di depressione rispetto alle altre di pari sesso ed età, con lo stesso problema.
Una spiegazione biologica di questo fenomeno ancora non è nota, ma i clinici sono propensi a credere che i livelli più elevati di depressione siano proprio il motivo che spinge una persona a cercare aiuto dalla chirurgia, in quanto vivono la loro condizione di obesità con maggiore disagio e giudicano più scadente la loro qualità di vita. In questo caso, la depressione svolge una funzione adattiva, ovvero dà una spinta per uscire dal guado. Per questo motivo, la depressione non è considerata un indicatore negativo per la riuscita dell’intervento e a maggior ragione non costituisce una controindicazione. Dopo l’intervento però, il persistere di sintomi depressivi può interferire con il risultato e favorire un recupero del peso, instaurando un circolo vizioso negativo. Viceversa, si è osservato che la perdita di peso migliora il tono dell’umore, così come il miglioramento dell’umore favorisce il dimagramento.

Quindi, dopo l’intervento è importante non solo monitorare il peso, ma anche prestare attenzione al benessere emozionale. La complessa relazione tra perdita di peso e tono dell’umore merita certamente un ulteriore approfondimento con studi futuri. Per ora sappiamo che il cambiamento nello stile di vita gioca un ruolo fondamentale ed è il risultato di un percorso consapevole. Significa che non ci si risveglia diversi dopo l’intervento come per magia. È bene saperlo per non incorrere nell’errore di nutrire aspettative irrealistiche, perché la demoralizzazione sarebbe inevitabile.

L’approccio corretto è pensare che il post-intervento non rappresenti il punto d’arrivo, bensì il punto di partenza, o meglio, di svolta. Come tutti i cambiamenti richiedono consapevolezza, coraggio e soprattutto fiducia. Fiducia in se stessi e nella propria capacità di raggiungere l’obiettivo, superando i momenti di sconforto, fiducia negli amici che ci possono sostenere, e naturalmente, nei medici e nei professionisti a cui si affida la nostra salute.

Fonti

 

 

"Poter vivere una vita normale... non una vita a metà"

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