Mamma bariatrica … per realizzare il mio sogno

Mamma bariatrica … per realizzare il mio sogno

Quando incontra il grande amore, Valentina  desidera più di ogni altra cosa al mondo avere un bambino ma la sua obesità può essere un pericolo per sé e per il bambino, gli dicono i medici. Come ogni Ariete, non si dà per vinta, e decide di affrontare un intervento di minibypass per poter dimagrire e coronare il suo sogno. Ancor prima di aver trascorso i 24 mesi che consigliano prima di cercare un bambino, si ritrova incinta e al settimo cielo. Il dimagrimento, infatti, aumenta le possibilità di concepire! Emozioni a mille ma anche tanti dubbi, domande che si stemperano quando nasce la piccola Nora, gioia di mamma e papà.

 

La gioia di Valentina è così immensa che decide di mettere nero su bianco la sua esperienza – in una sorta di chiacchierata tra amiche – per raccontare la storia della sua gravidanza affrontata con coraggio dopo un intervento di chirurgia bariatrica.

Per aiutare altre donne con problemi di peso che sognano di diventare mamme, Valentina ha voluto raccogliere alcune riflessioni in un piccolo libro autoprodotto “Mamma bariatrica. La chirurgia bariatrica è anche questo… realizzare il sogno di una vita”. Ce ne parla in questa intervista.

 

Partiamo dall’infanzia, parliamo di Valentina bambina; già da piccola – racconti nel libro – dovevi combattere con il “mostro affamato dentro di te” …

“Si, è vero, sono sempre stata una buona forchetta, sia nelle occasioni di gioia, sia per riempire un vuoto che sentivo, per sopportare i tanti momenti di tristezza che mi assalivano spesso. Dipendevo dal cibo, cercavo nel cibo la felicità che non trovavo intorno a me. Tuttavia, non penso che si stato solo questo. Sono certa che abbiano giocato anche gli ormoni,  la scorretta educazione alimentareche ho ricevuto e un corredo genetico che mi ha predisposto sin dall’infanzia al progressivo peggioramento della mia situazione. Qualunque sforzo facessi, sembrava inutile e il mio senso di solitudine aumentava in proporzione”.

 

Il libro è dedicato alla tua  mamma, Noretta, mancata troppo presto, proprio a causa di una grave forma di obesità …

“Quando la mia mamma rimase incinta di me, era già in un grave stato di obesità. All’epoca non si parlava ancora di chirurgia bariatrica. Il dimagrimento con la dieta rappresentava il massimo degli strumenti a disposizione per la gestione del peso. O almeno l’unico accessibile alla maggioranza delle persone con obesità.

 

Hai mai subito episodi di bullismo, discriminazione a causa del tuo peso?

Si, ho subito diversi episodi di bullismo sia a scuola che nella mia vita extra-scolastica. A scuola ero una bambina rotonda che veniva presa in giro dai compagni di scuola perché si sa che i bimbi sono molto più diretti degli adulti.

Spesso chi doveva vigilare/insegnare voltava la testa dall’altra parte o minimizzava l’accaduto per non entrare in conflitto con i genitori degli altri bambini.

Tuttavia, ciò che mi ha ferita di più è stato il fantasma della discriminazione che più volte ho incontrato nella fase di selezione per un posto di lavoro; molto spesso sono stata scartata per poi scoprire a posteriori che lo stesso posto (e parlo di lavori da impiegata in back office in cui l’aspetto fisico dovrebbe essere non rilevante) era stato affidato a candidate più magre e con meno esperienza lasciandomi quindi più di un sospetto che il problema fosse il mio aspetto fisico.

Purtroppo, queste situazioni sono difficili da gestire per chi le subisce e creano  ferite molto profonde i cui effetti perdurano a vita condizionando anche i rapporti futuri.

Oggi mi sento molto fortunata di non essere in uno di quei posti di lavoro perché non meritavano né la mia persona né la mia professionalità.

 

Chi ti ha parlato per primo della chirurgia bariatrica? Che reazione hai avuto, all’inizio?

Ne ho sentito parlare per la prima volta da mio suocero che aveva conosciuto una persona che si era operata in Sicilia. Inizialmente mi ero quasi offesa per il consiglio offerto, fraintendendo la sua intenzione di aiutarmi.

Ero stata pervasa da varie emozioni, ma soprattutto pensai subito che mi percepisse come una fallita e che dava già per scontato che nessuna dieta o attività fisica avrebbe mai potuto aiutarmi. Ovviamente, mi stavo sbagliando ed era soltanto un consiglio per aiutarmi; purtroppo, quando ci si sente sempre sotto processo, inadeguata – a causa delle costanti pressioni esterne – si fa fatica a ricevere un consiglio amichevole senza prenderlo (erroneamente) per un tentativo di sottolineare l’obesità che ti circonda.

Tutte emozioni che partivano dalla scarsa considerazione di base, dalla bassa autostima che io stessa ero abituata a nutrire nei miei confronti, filtrando la mia immagine corporea attraverso gli occhi ed i giudizi altrui e vedendomi fragile.

 

Il percorso bariatrico per il minibypass è stato impegnativo?

Si soprattutto la fase postoperatoria.

Il periodo di preparazione all’intervento, a mio avviso è stato tanto veloce da non farmi troppo metabolizzare o elaborare particolari paure. Ho sfruttato quel periodo per informarmi sui possibili interventi chirurgici e sui criteri di scelta del team a cui affidarmi. Devo confessare che ho impiegato circa 6 mesi dalla decisione a effettuare tutta la trafila fino all’operazione.

Il periodo post operatorio invece è stato più impegnativo perché ci si ritrova a gestire una situazione tutta nuova che richiede un grande impegno individuale e una forte determinazione.

 

Il supporto psicologico ti è stato d’aiuto?

Si, molto. L’aiuto psicologico in caso di grave obesità ti aiuta a vedere anche in modo diverso la situazione e ad affrontarla, passo per passo, con più consapevolezza. Credo che  lo sforzo maggiore debba essere fatto dal paziente, affiancato da subito da un adeguato supporto psicologico. In questo modo, puoi acquisire strumenti utili per gestire meglio il tuo peso quando sarà passata l’euforia del dimagrimento post-operatorio.

 

Dopo quanto tempo dall’intervento hai scoperto di essere incinta?

Sono stata operata il 21 febbraio 2019 e ho scoperto di essere incinta il 23 dicembre 2019; all’inizio, non pensavo minimamente che potesse essere una gravidanza ma piuttosto problemi connessi all’intervento. Ricordo che ho fatto il test di gravidanza solo dopo che diverse amiche me lo avevano consigliato, notando in me tutti i sintomi di una gravidanza. Ci avevo provato così tanto tempo senza successo da sembrarmi lontano da me, un desiderio tanto improbabile che si stesse realizzando, da farmi scartare a priori l’avvio di uno stato di gravidanza. Invece, era proprio vero !!!

 

Al di là dell’immensa gioia, quali sono state le tue paure più grandi?

Le paure erano tante perché si sommavano a quelle comuni che ogni genitore vive in una gravidanza “tipica”, ma devo dire che la paura più grande è stata il problema del malassorbimento che avevamo entrambi paura potesse far male alla nostra piccola Nora.

 

Come hai vissuto la tanto desiderata gravidanza?

L’ho vissuta in uno stato di gioia quasi ottenebrante che mi ha accompagnato per tutti i nove mesi, facendomi superare anche i dolori fisici. Passavo il tempo a parlare con la mia piccolina definita amorevolmente “lasagnetta” (purtroppo, anche in questo caso, il pensiero del cibo era difficile da eliminare!).

 

Come sei riuscita a gestire il peso durante la gravidanza? E le voglie?

Il peso durante la gravidanza è risultato gestibile mangiando quello che mangiavo prima della gravidanza. Ho favorito le proteine e per le voglie ho ceduto soltanto alle caramelle ma cercando di non abusarne. Durante la gravidanza, camminavo moltissimo e questo mi ha aiutato a tenere il corpo allenato e a smaltire eventuali calorie in eccesso. Naturalmente, la forza di volontà ha avuto una forte influenza sul mio peso durante la gravidanza, ma gli effetti dell’operazione sono stati determinanti, poiché avendo minor spazio nello stomaco mi riempivo anche molto velocemente. Il mio senso di sazietà era molto più precoce.

 

Cara Valentina, perché hai voluto scrivere la tua esperienza?

Vorrei che si parlasse di più di queste tematiche e che si potesse sensibilizzare più persone su questi argomenti, cercando di combattere e contrastare tutti i comportamenti che favoriscono lo stigma del peso, il bullismo e l’emarginazione, che portano a un progressivo isolamento della persona bullizzata che si sente sola, inadeguata, con scarsa autostima.

 

Che cosa consiglieresti alle donne con obesità che sognano di avere un bambino e vorrebbero bruciare i tempi?

Consiglierei di farsi aiutare da un team di specialisti (ginecologo – medico di famiglia – chirurgo bariatrico – nutrizionista – psicologo) per seguire un percorso studiato ad hoc per la singola persona ma senza bruciare le tappe. E’ molto importante cercare di non sforzare il corpo sia per il bene della mamma che del bambino.

 

Nel libro sottolinei spesso l’importanza di un’adeguata educazione alimentare… la insegnerai a tua figlia?

Sicuramente, le insegnerò l’importanza di mangiare in modo corretto e le racconterò la storia sia di sua nonna Nora che la mia. Una storia sofferta ma che mi ha permesso di rinascere e di soddisfare il mio grande desiderio di maternità.

Spero che l’educazione alimentare la riceva non solo in casa ma anche a scuola.

Come si dice, le buone abitudini si imparano da piccoli… 

 

GRAZIE VALENTINA.

 

Mamma bariatricaMamma bariatrica.
La chirurgia bariatrica è anche questo … realizzare il sogno di una vita
di Valentina Benetti

Il libro è disponibile online, su Amazon

 

"Poter vivere una vita normale... non una vita a metà"

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