La cura dell’Obesità al Brotzu di Cagliari: un’eccellenza per la chirurgia mininvasiva, e il “comfort” del percorso post-operatorio

La cura dell’Obesità al Brotzu di Cagliari: un’eccellenza per la chirurgia mininvasiva, e il “comfort” del percorso post-operatorio

Intervista ad alcuni specialisti del team multidisciplinare della Struttura Semplice Dipartimentale (SSD) di Chirurgia dell’Obesità dell’AO Brotzu di Cagliari

 

Obesità: quanto incide in Sardegna e perché occorre intervenire? »

Quando è indicata la chirurgia bariatrica? »

Quali interventi vengono eseguiti nel vostro Centro? »

Sappiamo che il Centro segue il Protocollo ERAS. Che cos’è esattamente? Quali vantaggi offre dal punto di vista del paziente? »

Quindi ogni paziente dimesso dal Centro viene dotato di un Innovativo Sistema indossabile per il monitoraggio domiciliare in sicurezza. Ce lo illustri meglio… »

Il paziente quando incontra l’anestesista? »

Nella vostra Struttura si eseguono anche interventi di chirurgia plastica post-bariatrica? »

Quali sono i vostri numeri di contatto per prenotare una visita? »

 
 

Obesità: quanto incide in Sardegna e perché occorre intervenire?

Risponde il Dott. Stefano Pintus, Dietologo Nutrizionista

Al Brotzu di Cagliari è attivo da diversi anni il Centro di Chirurgia dell’Obesità. Perché dobbiamo occuparci di obesità? Perché l’obesità è attualmente una delle patologie più diffuse al mondo e la mortalità che ne deriva ha superato quella delle malattie legate alla malnutrizione ed è in continua crescita. L’Italia è un Paese particolarmente colpito da questa patologia, oltre 7 milioni di italiani convivono con l’obesità e se prendiamo in considerazione anche il sovrappeso arriviamo a picchi di oltre il 40% della popolazione, con differenze anche notevoli tra le Regioni. Oltre a questo record, come Italiani abbiamo un altro triste primato che è quello della maggior prevalenza di obesità infantile di tutta Europa.

In Sardegna, sono presenti circa 100.000 pazienti obesi. Secondo il più recente Rapporto PASSI (2010-2013) dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità, complessivamente si stima che il 37% della popolazione sarda presenti un eccesso di peso (27% sovrappeso; 10% obesità). Tale eccesso è significativamente più frequente: al crescere dell’età; negli uomini (45% vs 29%); all’aumentare delle difficoltà economiche.

L’obesità è una patologia grave. Non si tratta di un vizio o di una condizione di chi si abbuffa a tavola perché è senza volontà; si tratta di una vera e propria malattia cronica non trasmissibile riconosciuta di recente anche dal Parlamento italiano (mozione del 13 novembre 2019) ed è una patologia che implica il peggioramento di tante altre malattie conseguenti o associate (co-morbidità) come tumori, diabete, malattie del fegato, cardiache, osteo-articolari, respiratorie, etc. Si tratta, quindi, di una patologia complessa che implica un approccio multidisciplinare che sappia offrire soluzioni competenti e articolate sulla base delle esigenze del singolo paziente. Per questo all’interno del Reparto di Chirurgia dell’Obesità del Brotzu opera un’equipe multidisciplinare esperta nell’assistenza e nella gestione del paziente con obesità in tutte le fasi del suo percorso di cura.

 

 

Quando è indicata la chirurgia bariatrica?

Risponde il Dott. Giovanni Fantola, Specialista di chirurgia generale e bariatrica, Direttore del Centro di Chirurgia dell’obesità del Brotzu

La chirurgia bariatrica è il trattamento più efficace per l’obesità grave. È indicata in pazienti con obesità patologica con una forte determinazione ad affrontare l’intervento chirurgico e con una storia certificata di fallimento conservativo ovvero solo dopo che la dieta e le altre terapie mediche e farmacologiche a disposizione non abbiano dato i risultati sperati. In pazienti selezionati con Indice di Massa Corporea (BMI) superiore a 40 o superiore a 35 con altre patologie associate all’obesità (per esempio diabete, apnee notturne, ipertensione arteriosa), l’approccio chirurgico offre il trattamento migliore per ottimizzare la qualità di vita del paziente e aumentarne l’aspettativa.

Questo è possibile solo in strutture ad alta specializzazione che mettano il paziente al centro di un percorso multidisciplinare che lo accompagni da un punto di vista psicologico, clinico e nutrizionale. La SSD di Chirurgia dell’Obesità del Brotzu è riconosciuta Centro di Eccellenza Nazionale della Sicob, Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità. È un Centro ad altissima specializzazione che si occupa di chirurgia bariatrica, metabolica, di revisione (pazienti già operati di chirurgia bariatrica) e negli ultimi mesi anche di chirurgia plastica di rimodellamento post-bariatrica.

 

 

Quali interventi vengono eseguiti nel vostro Centro?

Risponde il Dott. Giovanni Fantola, Specialista di chirurgia generale e bariatrica, Direttore del Centro di Chirurgia dell’obesità del Brotzu

Eseguiamo tutti i tipi di intervento ad oggi approvati dalle società scientifiche nazionali ed internazionali (sleeve gastrectomy, bypass gastrico, minibypass e interventi malassorbitivi).  Il Brotzu di Cagliari è un’eccellenza per la chirurgia mininvasiva, laparoscopica e robotica. La chirurgia mininvasiva permette una maggiore precisione chirurgica, rispettando i tessuti del paziente, riducendo il dolore post-intervento e garantendo una più rapida ripresa post-operatoria del paziente.

 

 

Sappiamo che il Centro segue il Protocollo ERAS. Che cos’è esattamente? Quali vantaggi offre dal punto di vista del paziente?

Risponde il Dott. Enrico Moroni, Specialista di chirurgia generale e bariatrica

ERAS è l’acronimo dall’inglese Enhanced Recovery After Surgery ed è appunto un Protocollo di misure finalizzate ad ottimizzare l’efficace ripresa postoperatoria del paziente, con il miglior comfort possibile, consentendo una sua più rapida dimissione, senza complicazioni. Significa quindi una ripresa più efficace, un precoce ritorno a casa e alla propria vita privata e sociale, alla normale attività lavorativa e ricreativa. In sintesi, tornare prima ad una vita normale. Grazie all’applicazione del Protocollo ERAS, il ricovero ha il minor impatto possibile sulla vita del paziente, garantendo una rapida ed efficace ripresa delle proprie attività quotidiane. Il paziente è protagonista di tutto il suo percorso ed è parte attiva del Protocollo ERAS: non mi stancherò mai di sottolineare che il Protocollo funziona solamente se il paziente collabora in modo attivo, partecipativo, così come ogni altro attore del team: siamo tutti coinvolti!. Si tratta di una vera e propria alleanza tra medico e paziente: più è solida e migliore sarà l’esperienza di cura del paziente.

Possiamo pensare al Protocollo ERAS come a un puzzle, composto da più di venti pezzi in cui di fatto se manca anche solo un tassello, per esempio la collaborazione del paziente, non si completa il quadro generale, non raggiunge la massima efficienza possibile. Tra le principali misure previste dal Protocollo ERAS che applichiamo nel nostro Centro ci sono quattro punti cardinali:

  • Nessun obbligo di digiuno: si può mangiare la sera prima dell’intervento, bere liquidi chiari (acqua o camomilla o integratore salino) fino a due ore prima dell’intervento così come ricominciare a bere già due ore dopo l’intervento (in questo caso occorre sforzarsi di farlo).
  • Alzarsi prima possibile dopo l’intervento, non oltre le 4 ore. Mai stare sdraiati a letto, al limite in posizione seduta. Questo serve per ridurre al massimo il rischio di trombosi venosa profonda(ridotto anche grazie all’uso di calze antitrombo) e di infezioni polmonari.
  • Rapida dimissione, due giorni di ricovero sono sufficienti. Il nostro consiglio è di uscire il più possibile e di fare passeggiate all’aria aperta, ovviamente in modo progressivo.
  • Mantenersi in contatto con il team dell’ospedale con l’aiuto della tecnologia di cui dotiamo ogni paziente per garantire un monitoraggio domiciliare in piena sicurezza (vedi più avanti). Durante la prima settimana, è importante misurare ogni giorno la temperatura corporea e il polso. Contattare l’ospedale per qualsiasi problema al numero 070 539730.

Per rendere ancora meno stressante l’esperienza di cura del paziente sono stati eliminati il drenaggio, il catetere vescicale, la sonda nasogastrica, misure che ormai sono state documentate come inutili al buon percorso di cura. L’obiettivo finale è quindi restituire velocemente autonomia al paziente, attraverso la sua educazione pro-attiva e la valorizzazione di tutte le attività che rendono il percorso di cura più efficace e fluido, eliminando sprechi di tempo, risorse, spazi, energie e riducendo le possibilità di errore, a beneficio di tutti, pazienti in primis. Un Protocollo ERAS che funziona si traduce anche in liste di attesa più brevi.

 

 

Quindi ogni paziente dimesso dal Centro viene dotato di un Innovativo Sistema indossabile per il monitoraggio domiciliare in sicurezza. Ce lo illustri meglio…

Risponde il Dott. Enrico Moroni, Specialista di chirurgia generale e bariatrica

È uno dei nostri fiori all’occhiello. Si tratta di un wearable device, ovvero un dispositivo indossabile comodamente dal paziente che dopo la dimissione lo mantiene costantemente in contatto con il team di cura che l’ ha seguito. È una sorta di “cordone ombelicale” tecnologico che da un lato fa sentire il paziente sempre supportato in un momento delicato come quello dell’immediato ritorno a casa e ci consente di essere più tranquilli nel monitorare in modo costante le condizioni del paziente nei primissimi giorni del post-operatorio, così da poter intervenire rapidamente in caso di qualsiasi necessità.

In pratica, consegniamo al paziente un kit composto da uno smartphone già configurato con già inserita una carta SIM e un dispositivo che monitora l’andamento di diversi parametri: pressione sanguigna e frequenza cardiaca (FC), saturazione dell’ossigeno nel sangue, elettrocardiogramma, glicemia, temperatura corporea, peso. Il kit è corredato di istruzioni dettagliate per misurare i diversi parametri, due volte al giorno, ma è tutto davvero molto semplice e l’esperienza ci dice che aiuta anche il paziente ad avere più consapevolezza del proprio corpo. Se qualche parametro risulta sballato, il chirurgo chiama subito il paziente per avere maggiori informazioni.

 

 

Il paziente quando incontra l’anestesista?

Risponde la D.ssa Daniela Sanna, Specialista in Anestesia e Rianimazione

L’anestesista incontra il paziente durante il prericovero, allo scopo di individuare eventuali patologie pre-esistenti del paziente e valutarne il quadro clinico complessivo. In caso di presenza di patologie, invia il paziente ad altri specialisti per un consulto.  Si sottolinea, quindi, ancora una volta l’importanza di un rapporto interdisciplinare tra specialisti allenati a consultarsi e con competenza nella cura dell’obesità al fine di ottimizzare il percorso preoperatorio del paziente e farlo arrivare all’intervento nelle migliori condizioni possibili.

 

 

Nella vostra Struttura si eseguono anche interventi di chirurgia plastica post-bariatrica?

Risponde il Dott. Luca Andrea Dessy, Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva

A completamento del percorso clinico del paziente con obesità, al Brotzu di Cagliari si eseguono interventi di chirurgia plastica ricostruttiva post-bariatrica (addominoplastica, torsoplastica, brachioplastica, cruroplastica, lipoaspirazione, mastopessi (con esclusione di protesi).

Per accedere al percorso di chirurgia plastica ricostruttiva post-bariatrica (che si occupa delrimodellamento corporeo dei pazienti ex-obesi, affetti da gravi deformità fisiche, insorte a seguito del dimagrimento) dovranno essere trascorsi almeno 2 anni dall’intervento bariatrico e il paziente dovrà mantenere un peso stabile negli ultimi 6 mesi seguendo le linee guida internazionali.
Fondamentale è l’astensione dal fumo nelle 4 settimane antecedenti all’intervento e nelle settimane successive.

Tutti i pazienti che effettueranno i follow up dai due anni successivi all’intervento, a seguito di controllo chirurgico verranno valutati, laddove il paziente lo richieda, ad accedere alla visita per un eventuale intervento di chirurgia plastica ricostruttiva post-bariatrica.

Per prenotare è indispensabile munirsi di richiesta da parte del proprio medico curante per “visita chirurgica post intervento bariatrico” e prenotare come di consueto al  070 539730/760 I 348 8980114 da Lunedì a Venerdì, ore 11-13.

 

 

Quali sono i vostri numeri di contatto per prenotare una visita?

Risponde il Dott. Stefano Pintus, Dietologo Nutrizionista
Per qualsiasi dubbio, perplessità, non esitate a contattarci liberamente; noi siamo pronti a rispondere a tutte le vostre domande. Ecco i numeri di riferimento:

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Centro di Chirurgia dell’Obesità, Arnas G.Brotzu
Tel 070 539730 – 348 8980114
Dal Lunedì al Venerdì, ore 11-13
Email: chirurgia.bariatrica@aob.it
Per prenotare è indispensabile munirsi di richiesta da parte del proprio medico curante per “Visita di chirurgia bariatrica” o per “Visita chirurgica post intervento bariatrico”.

Segreteria per appuntamenti dietologici e psicologici (Locca Cristina)
Tel: 070 539268

Maria Gabriella Steri (coordinatrice ambulatori chirurgia bariatrica)
Email: chirurgia.bariatrica@aob.it
Telefona nei giorni martedì, giovedì e venerdì dalle ore 11.00 alle ore 13.30
Tel: 070 539730
Per prenotare è indispensabile munirsi di richiesta da parte del proprio medico curante per “Visita dietologica”.

 

  • Dott. Giovanni Fantola, specialista chirurgo e direttore del Centro di chirurgia bariatrica del Brotzu di Cagliari
    Email: giovannifantola@aob.it
  • Dott. Stefano Pintus, specialista dietologo, nutrizionista
    Tel: 070 539760 – Email: stefanopintus@aob.it

 

 

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References

Sistema di sorveglianza PASSI »
Stato nutrizionale e abitudini alimentari
Sardegna, Quadriennio 2010-2013

 

 

"Poter vivere una vita normale... non una vita a metà"

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